Meditazione del 01.01.2012

Chiudete gli occhi e portate la vostra mente a pensare che qui seduto per un appuntamento molto importante c’è soltanto ognuno di voi.
Chiudendo le sensazioni visive fuori dalle stimolazioni sul vostro cervello è più facile pensare che qui c’è solo ognuno di voi per un antico appuntamento, per un incontro eccezionale.

Per questo appuntamento non ha alcuna importanza chi siete, che ruolo o che ruoli vivete nel mondo visibile, nella dimensione del quotidiano e della materia.
Qui la vostra ricchezza, la vostra bellezza, la vostra luce è data dal seme delle origini e l’appuntamento qui è individuale, personale con il generatore di questo seme.

Siamo in attesa di essere ricevuti.

Se riuscite a scendere nella vostra intimità, nel luogo di non appartenenza, potreste anche percepire l’emozione.
Come per tutte le udienze divine e quelle straordinarie della nostra vita non capiterà a tutti di sentire questa vibrazione: questo non vuol dire che la sua luce non ci ha raggiunti ma, semplicemente, che abbiamo ancora tante cose poste davanti, tanti pensieri, tante paure, tante aspettative che non appartengono ad una dimensione così sottile.

Appartengono a questa dimensione e sino a che una di queste energie non viene assottigliata piano piano e poi lasciata andare faremo una gran fatica.
Sarà solo una volontà della mente.
Quando si inizia a vibrare su una dimensione più sottile tutto ciò che appartiene tutto: legami, amori, piaceri, paure, esperienze di questa nostra vita tutte tacciono.

Come in un silenzio mistico la mente chiude una strada per aprire uno spazio senza confini.
Ridisponetevi ad accogliere, al di là delle percezioni.
Sviluppate l’umiltà spirituale ma rimanete attentamente in ascolto.

La sua grazia non è mai annunciata, essa ci raggiunge quando abbiamo fatto spazio, quando interiormente il contenuto dell’Io Sono ha superato ogni barriera mentale.
Abbiamo la fortuna di vivere e di aver vissuto grandi avvenimenti, straordinari capovolgimenti sul piano del pianeta, dell’umanità e di ognuno di noi nella propria esistenza.
Per qualche antico motivo le nostre anime hanno meritato di esserci, come a testimoniare l’inizio di un passaggio straordinario, incredibile.
Esso si realizzerà aldilà delle nostre volontà ma quale potrà essere il grande piacere e il grande vantaggio di essere attenti? Di liberarsi delle proprie rigide posizioni che non sono altro che costruzioni, costruzioni che proteggono la nostra ignoranza, la nostra incapacità di risolvere la nostra pigrizia, il nostro falso attaccamento alle persone, alle cose, al sentire?

Bisogna quasi ritornare alla nudità della nascita.
Quando arriviamo dall’altra dimensione, arriviamo senza portare nulla, denudati nel corpo e negli spazi dialettici della nostra mente.
Eppure quando lasciamo il corpo lo rivestiamo come per nascondere uno strumento che ha vissuto, che ha fatto esperienze, che ha creato e che ha seminato intorno a se.
Ora sentiamoci al momento della nascita ma con una consapevolezza totalmente rinnovata poiché il lavoro, l’impegno più profondo non è quello di alleggerire il corpo di abiti ma alleggerire la mente da strutture cristallizzate, da modelli esistenziali rigidi più di quanto ognuno di noi pensa o crede.

Lo possiamo constatare quando gli eventi non sono come noi li desideriamo, come noi li vorremmo.

I nostri percorsi interiori e mentali seguono tracce antiche quanto il mondo rinnovate solo nell’apparenza ma ancora così profondamente radicati nelle modalità educative su tutti i piani: familiari, religiosi, politici, economici, sociali.
La paura ci ha separati. La paura ci separa interiormente dal mondo che ci circonda.
Non cambiamo per la paura di soffrire intanto soffriamo perché non cambiamo.
Abbiamo paura che ci sfugga il potere economico della materia ed intanto soffriamo della sua privazione.

Gestiamo la nostra vita su questo pianeta come se fosse eterna, in questo modo per guardare lontano si perde ogni creazione del presente.
Ci si ammala perché si guarda lontano ……….