CERIMONIA DELLA LUCE 01 OTTOBRE 2023

 

Un bel respiro!
Portate tutti voi stessi qui.
Lasciate fuori tutto ciò che il nostro sistema personale, non di vita, ci impone o scegliamo di fare.
Siamo qui per la nostra parte più immortale; quella parte per la quale noi veniamo qui, ma poi la nostra anima umana, come se si trovasse nel paese dei balocchi, si perde tra ciò che desideriamo, ciò che ci fanno desiderare.
Frastornati, suoni, rumori, urla, pianto, gioia, tutto però nell’ambito della nostra umanità.
Le stesse emozioni dovremmo, in qualche modo, provare quando ci rendiamo conto che la vita sul piano umano si impossessa di tutti noi e di tutto di noi, ed allora lì dovrebbe salire piano piano, lì nel sottofondo dove abbiamo messo il dolore, quando non comprendiamo le vere motivazioni, quando non riusciamo ad agire in conformità del nostro progetto, ma dovrebbe anche emergere la gioia, una gioia che non ha nessun tipo di riferimento sul piano umano, ma è una gioia così sottile, profonda che nasce da un’emozione quando riusciamo a percepirci, quando riusciamo ad entrare in contatto con la nostra piccola grande essenza.
Sul piano umano siamo tante cose, assumiamo un’infinità di ruoli, viviamo montagne di emozioni, di contraddizioni, di paure, di bisogni, alla continua, continua ricerca dell’appagamento, dell’equilibrio, che cerchiamo però fuori di noi.
Quando gli avvenimenti, il procedere della vita va secondo i nostri bisogni, le nostre aspettative allora viviamo serenamente, dimentichi del nostro vero progetto e ci manca la capacità dell’ascolto.
Miei amati, dopo questa piccola premessa, la mia voce, il mio sostegno vi raggiunge perché possiate iniziare ad ascoltare la silente voce della vostra anima spirituale; quell’energia che contiene, custodisce in sé la vostra essenza.
Ripetutamente vi è stato detto che tutto è emanazione, il creato in tutte le sue forme.
Il vostro piano è un piano di grande responsabilità poiché a voi è stato dato il dono della coscienza ed insieme ad essa la grande facoltà del libero arbitrio, della scelta.
La facoltà della scelta, la esercitate migliaia e migliaia di volte durante le vostre giornate, il vostro vivere, il vostro pensare, il vostro agire, ma anche in quest’esecuzione non vi fermate, non vi soffermate. Molto spesso vi muovete semplicemente per automatismo, tutto ciò che riguarda il vostro vivere quotidiano ha per tre quarti la vostra facoltà mentale di agire e di interagire in forma automatica senza fermarvi, senza pensare, anche è soprattutto nelle piccole cose, nei piccoli atteggiamenti, nei diversi suoni della voce, dello sguardo; cosa manca!
Spesso le due parti di cui siete fatti, sono in netto contrasto, una dice “vai!” L’altro dice “resta!” Uno dice “prendi”, l’altro dice “dai”; una lotta mentale che molte volte vi toglie, vi sottrae l’energia, vi stanca e vi logora.
Quando dovete prendere decisioni importanti che in qualche modo possono determinare grandi cambiamenti, la lotta mentale ed emozionale diventa veramente potente. È come se all’interno di voi ci fossero due parti che lottano per sopraffarsi l’una sull’altra; una lotta interiore dalla quale nessuno ne esce indenne poiché nessuno vince e nessuno perde occorre poter essere centrati, attivare una terza parte in ognuno di voi, quella parte che chiamiamo il testimone, quella parte che osserva, valuta, soppesa l’una e l’altra parte senza giudicare. Semplicemente osserva e poiché è un testimone silenzioso diventa il terzo punto di riferimento poiché solo ed esclusivamente si fa sentire nel silenzio.
È determinante, per ognuno di voi, per gli esseri umani saper ascoltare il proprio silenzio, diventare testimone della propria vita, osservarsi; osservarsi quando parlate, quando rispondete, quando agite, quando fate, quando avete paura, quando siete coraggiosi. Un osservatore che non predilige né l’una né l’altra parte, che non vive nessun tipo di emozione; e questo è un processo molto impegnativo soprattutto quando non si ha coscienza di creare all’interno della vostra mente, del vostro cuore, delle vostre emozioni il testimone.
Anche per lui è solo un processo mentale che va ripetuto, ripetuto perché la vostra mente possa tenerlo costantemente presente nella diatriba tra l’una parte e l’altra di voi, quella che dice “si” e quella che dice “no”, quella che si apre e quella che si chiude, quella che vi spaventa e quella che vi dà coraggio.
L’osservatore vi dà la possibilità di comprendere quale parte dell’una e quale parte dell’altra, unificare per agire; per agire in conformità al progetto della vostra venuta sul pianeta.
È questo un momento straordinariamente importante poiché le sollecitazioni, i toni alti del potere, i toni alti della paura vi assordano, vi sottraggono l’equilibrio, la capacità del discernimento. E a questa terza parte e al testimone che dovete indirizzare tutta o molta della vostra attenzione, della vostra volontà per percepirlo, ascoltarlo e a volte vederlo; esso è super partes, non patteggia se non per la vostra evoluzione e vi sostiene nelle scelte. Vi chiederete come poter rendere presente quest’entità sottile dentro di voi.
Imparate ad osservarvi come se foste fuori dal vostro corpo; osservatevi allo specchio, guardatevi negli occhi, andate oltre e soprattutto, elemento indispensabile, la capacità di fermarsi e fare silenzio. Posso anche cogliere la presenza, ma avete bisogno di ascoltare, di aprire la parte sottile dei vostri sensi, educati a vibrazioni dense, ad immagini dense, emozioni dense.
Questa parte di voi è il vostro contatto più profondo, più vero con la vostra essenza.
Riguardando le emozioni, le esperienze, i vissuti, chiudete gli occhi e rivedetevi perché fare attenzione a liberarvi dalle certezze che ciò che avete vissuto, fatto e detto è giusto.
Può essere reale, ma non vero.
Osservatevi nei momenti che avete vissuto con timore, con ansia; è un esercizio che vi porterà, piano piano, a percepire questa terza parte in voi, questa parte più sottile che non si fa influenzare da bisogni, da stimoli esterni. Darà l’equilibrio, sarà quel punto di mezzo che vi darà la capacità di scegliere senza giudicarvi e tutto questo vi renderà più liberi poiché in qualunque direzione e qualunque scelta voi facciate, la realizzerete con consapevolezza, che sia di convenienza o che sia un passaggio interiore.
Occorre che piano piano i tempi vi spingono e a volte vi fanno cadere per svegliarvi, ad entrare in contatto con il testimone che altri non è che il vostro maestro interiore, la vostra guida, il vostro sostegno, la vostra ispirazione.
È urgente che questo lavoro interiore sia iniziato, che questo impegno possa costituire la spinta a sentirvi fratelli, a non vivere più differenze, a non esercitare poteri su diversi livelli di coscienza e non.
Il maestro interiore è la vostra forza, esso si manifesterà quando sarete pronti, ma occorre ed è dispensabile che lo cerchiate, che lo desideriate e che alimentate continuamente il bisogno di lui, dell’essenza con al quale vi mette in contatto.
Una della abilità più importanti da esercitare perché possa emergere nella totalità, come talento personale è il silenzio, l’ascolto di sé poiché quando riuscirete a realizzare questa vostra forza, sarete in grado di percepire, di comprendere, di ascoltare il pianto, la gioia dell’umanità, del pianeta e ogni vostro pensiero seguito dalle vostre azioni sarà un medicamento, sarà una scintilla di luce che illuminerà e sosterrà questo passaggio così pesante a volte oscuro e a volte luminoso nel piano evolutivo.
Sappiate che il contatto e la lettura del silenzio vi permetterà di percepire chiaramente quanto ognuno di voi è indispensabile, insostituibile. Sostenete il potere della mente e non permettete alla parte umana di esercitare così tanti poteri nelle vostre vite, nei vostri pensieri, nella vostre azioni, nelle vostre scelte. Liberatevi da ciò che gli altri vi dicono che vi serve, che vi afferma e vi conferma come speciali: “per chi, per cosa!”
Esercitate il vostro vero potere che è quello della luce, quello della chiarezza; liberatevi dall’alibi che continuamente viene confermato come scusa, l’affermazione che infondo siete umani. Non è poi così infondo! Se poi è così potente da spingervi continuamente a percepire qual è la giusta direzione, il giusto divenire, il giusto fare, ma è sconveniente, non è producente, non appaga; non attirate l’attenzione, il sostegno degli altri, Quanta fatica!
Quanta fatica per piacere, per essere accettati, per essere voluti.
Questa spinta non può realizzarsi se non vi conoscete, se non vi date il giusto valore, se non ascoltate nel silenzio le vostre qualità, i vostri talenti. Siete voi che dovete sostenervi per poter sostenere.
Chi percorre la strada della consapevolezza non ha più nessun alibi, non basta più dire “sono solo umano!”; è un veicolo, un veicolo fermo, un veicolo che va piano, un veicolo che va veloce, un veicolo che rispetta i codici, un veicolo che trasporta con sé la stanchezza dell’umanità, l’indifferenza e che la trasforma riportandola fuori come attenzione, coraggio, amore, ascolto, aiuto.
Il potere della vostra mente è infinito, illimitato, ma è chiuso dietro l’enorme recinto. Demolite la paura, demolite l’egoismo personale, siate attenti a voi poiché questo vi permetterà di essere attenti verso gli altri e non solo nella direzione del genere umano, ma dell’aria che respirate, dell’acqua che bevete, del cibo, Il rispetto ha bisogno di consapevolezza per essere una forza aperta. Un cuore senza barriere, una mente capace di vedere l’invisibile, di percepire e ascoltare il silenzio.
Nel riascoltare questa mia comunicazione, fermatevi e chiedetevi: “Io cosa faccio? Io come faccio? La mia percezione del silenzio mi disturba? Sostiene la mia melanconia, la mia tristezza? Ho bisogno di suoni, di rumori per sentirmi partecipe? O posso partecipare ad ogni evento nel silenzio, nell’ascolto del mio testimone?” Chiedetevi: “lo percepisco?”
Non ditevi, non affermate voi stessi di essere incapaci, dovete solo amare questo maestro interiore e farlo emergere perché vi dia equilibrio, perché vi possa far scendere nelle profondità della vostra anima e contattare, piano piano, la vostra essenza.
Impegnatevi, fatevi domande e cercate risposte dentro di voi; nelle vostre emozioni, nei vostri pensieri, nel vostro agire. Osservatevi, non giudicatevi siate attenti, usate bene il vostro tempo.
Nel silenzio si osservano le opportunità, gli incontri.
Nel silenzio si osservano gli eventi, si valutano le emozioni; è un grande lavoro interiore ed è tempo che ognuno di voi inizi e se ha già iniziato continui con fervore, con devozione verso la propria essenza.
Non siete mai, mai, mai soli.
Aspirate alla vostra divinità e non faticate tanto solo per la vostra umanità.

Shanti, Shanti, Shanti Omh

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