CERIMONIA DELLA LUCE 03 MARZO 2024

 

 

Un bel respiro, e portatevi qui.
Ciò che siete nella vita di tutti i giorni in questo momento, non ha alcun senso se non per il mondo delle esperienze e delle persone che ne fanno parte.
Cercate di restare qui.
Lasciare che le energie curino la nostra mente, le nostre emozioni per poterne uscire sicuramente non illuminati, ma con qualche domanda in più, con nessuna certezza, ma sicuramente con più consapevolezza che il percorso della vita è un percorso impegnativo a cui occorre assolutamente dare un senso.
Sul piano del non tempo e dell’eternità ogni singola vita, qui ora, è così piccola ma per fortuna non ha importanza la sua dimensione quanto la sua profondità.
Respiri lenti e profondi.
Se portate l’attenzione al respiro, permettete alla vostra voce nel silenzio di emergere.
Piano piano sentirete che la quiete, la calma e il benessere invadono ogni cellula, ogni tessuto, ogni organo, ogni pensiero del vostro esistere.

Pace a voi tutti vengo a voi a dirvi che fui, nel mio corpo fisico, Anandamayi Ma.
Ciò che fui non sono più, ma l’essenza del mio percorso della mia anima, aleggia sempre, aiuta e sostiene l’armonia, l’equilibrio, la conoscenza di Sé.
Identificarsi con il proprio corpo è uno dei primi limiti che la mente umana si impone e nel quale si imprigiona.
Il percorso dell’anima spirituale, è un percorso straordinario che si trasforma in magia quando l’anima umana percepisce ed è consapevole che essa è solo uno strumento e che il vero progetto evolutivo, sta nell’essenza della Luce, dell’armonia degli opposti.
Ed in virtù di questa armonia il mio incontro con voi vuole essenzialmente aiutarvi a sostituire all’interno della vostra mente, della vostra personalità, del vostro agire il concetto di forza e di fragilità, di potere e di asservimento.
Queste due forze se interagiscono all’interno della vita, costituiscono l’equilibrio, la capacità di attraversare ogni difficoltà, ogni impegno, ogni paura con una forza sottile che amorevolmente si insinua nell’incertezza e dal dubbio spinge a provare. La sua sottile energia si insinua nella paura e nel profondo spinge, sostiene il coraggio, il coraggio di provare.
Provare a fidarsi di Sé, a non dubitare di sé stessi e delle proprie qualità.
Come esseri umani si hanno infiniti limiti determinati dall’uso dei sensi; vedo ciò che i miei occhi mi fanno vedere, ascolto ciò che le mie orecchie mi fanno udire, assaporo ciò che il mio senso mi fa gustare, percepisco i profumi, gli odori, attraverso un altro senso, il calore, l’irritazione attraverso la pelle.
Essi sono strumenti adatti alla conoscenza di questa dimensione, e sino a che ne sarete prigionieri sarete chiusi nel circuito della materia.
C’è una forza, un potere, che è parte integrante del progetto della vostra nascita, del vostro vivere, del vostro agire, pensare, creare, fare.
Il Padre nel creare la vita umana non pensò mai di separare ciò che è dentro è fuori, e ciò che fuori è dentro.
Ed anche nella lettura della vostra creazione di maschio e femmina, di uomo e donna, non separò nulla, ma tenne strettamente connesse le due parti, perché nate dallo stesso elemento.
E poiché voleva donare come somma, forma d’amore, il libero arbitrio, creò la forza e la sensibilità, l’istinto e la sublimazione.
Nel tempo gli esseri umani hanno sviluppato il bisogno del potere, della sopraffazione, ma la legge dell’evoluzione riporta continuamente all’equilibrio degli elementi.
E se volgiamo chiamare equilibrio il maschile e il femminile e il disequilibrio il potere maschile, la sensibilità quello femminile, essi dimorano in entrambe le parti, poiché l’uno contiene l’altro.
Il disequilibrio è l’origine della malattia, ma non intesa solo in un corpo fisico, ma nel corpo umano, globale dell’intero pianeta.
C’è una profonda separazione tra potere e sensibilità, tra potere e compassione, tra potere e amore disinteressato.
Allargate il vostro concetto di maschile e di femminile, non lo separate pensando che il maschile è colui che presenta organicamente la differenza tra un femminile, quella parte biologica, fisica, non è altro che la risposta alla legge naturale della conservazione della specie.
Ed essa è posta nella parte bassa del cuore e rivolta verso la terra, perché ad essa appartiene.
A quella legge rispondono tutti gli elementi della natura, animali, piante.
Fa parte della procreazione e non è l’elemento la forma che determina la forza, l’equilibrio.
Ciò che è in basso è in alto, ciò che è in alto è in basso, ciò che è dentro è fuori e ciò che è fuori è dentro.
Questa croce equilibrata ha come centro di intersezione il cuore, il cuore che connette la parte umana con quella divina, e allora l’atto creativo diventa un atto d’amore.
Diversamente il cammino degli umani non potrebbe evolversi, l’atto creativo crea corpi, il progetto divino li anima.
Avete la grande fortuna, per quanto impegnativo, di vivere in un momento di grande transizione, un passaggio al di qua e al di là della soglia della conoscenza e dell’equilibrio.
Se avete organizzato la vostra esistenza sul potere della vostra fisicità, d’essere maschile o femminile, se avete organizzato la vostra esistenza nella divisione interiore del potere e della sensibilità, siete destinati alla sofferenza, nel riconoscersi esclusivamente in ruolo determina un limite, un grande confine.
Guardatevi e osservate, ascoltate le voci dell’umanità.
Al potere che l’essere biologico maschile si è attribuito, ha preteso, ha sottratto, si sta elevando la controparte, un femminile che non si cura del contenitore, ma che emerge, con tutte le sue paure, con tutte le sue fragilità, ma in un crescente costante.
Qual è il compito di ognuno di voi, se non quello di riportare questo equilibrio individualmente dentro di sé.
Un’anima non appartiene a nessuno, una mente non appartiene che a chi la usa, a chi la sviluppa, a chi fa emergere la ricerca e la conoscenza.
Ma la conoscenza ha una radice più profonda che è quella della conoscenza di sé.
Riconoscere in sé la fragilità tiene a bada la presunzione.
Il percorso nel veicolo umano è l’anti anticamera del percorso sul sentiero.
Il percorso inizia quando quello umano è completato, quando tutto ciò che ha costituito disequilibrio viene eliminato, ogni peso abbandonato e trasformato, ogni bisogno, ogni attaccamento alle cose, alle persone viene trasformato in sensibilità, forza interiore.
Quando questa parte sottile e potente di ognuno di voi, saprà ben gestire il potere che a diversi livelli che ognuno di voi ha ed esercita, allora sarete padroni e potrete osare, avvicinarvi alla soglia del sentiero.
La vita umana è un percorso impegnativo quanto magico, straordinario quanto doloroso, a volte incomprensibile e a volte chiarissimo, a volte si presenta con una semplicità straordinaria, altre volte nascosto, celato.
La meraviglia della scelta, usare con consapevolezza il dono del libero arbitrio della libertà di scegliere, e nessuno vi impedisce di faticare, di camminare tanto senza mai muoversi e piano piano liberarvi da tutto ciò che appartiene al reale e che non è vero, da tutto ciò che è illusione, non verità, da tutto ciò che vi appaga per così poco tempo e impegnando così tanta fatica.
Continuamente vi viene chiesto di scegliere, di decidere cosa, come, quando.
Il coraggio deve emergere quando siete allineati interiormente, quando avete permesso a quella forza interiore, di darvi coraggio per affrontare e liberare la vostra anima da ostacoli, da nebbie.
Tutto intorno il gioco dell’anima umana, il mago dell’illusione è l’anima umana.
Tutto si evolve che vi piaccia o no, e chi sceglie di seguire il percorso evolutivo, pur soffrendo ne tradurrà il significato, pur lottando raggiungerà i traguardi.
Essere sé stessi nell’equilibrio tra dentro e fuori, fra alto e basso.
Non conformatevi alla vostra forma, lasciatevi andare alla vostra essenza, essa non ha bisogno di nulla, possiede già tutto e se ognuno di voi riesce ad entrare in contatto con questa essenza, con questa parte di sé, si accorgerà che ha sempre meno bisogni per sé e una visione più ampia nell’accogliere ed aiutare i bisogni degli altri, dei suoi compagni di viaggio.
Equilibrate dentro di voi le due parti, la forza e la delicatezza, la tenacia e l’incostanza.
Siate sempre più in contatto con il vostro IO SONO e vivrete comunque la gioia di godere della vostra fisicità, senza subirne il potere, senza essere schiavi inconsci dei vostri attaccamenti, alle cose, alle persone, alle idee.
SHANTI, SHANTI, SHANTI OHM

Siate, cercate, sforzatevi di trovare l’equilibrio tra il vostro maschile e femminile, tra potere e dolcezza, tra alto e basso.
Ogni giorno chiedetevi e ponetevelo come traguardo, l’armonia.
A compimento della giornata chiedetevi: “quando sono stato in armonia? Ho fatto, ho agito, ho pensato, ho detto qualcosa all’interno dell’armonia?”
E anche il vostro sonno, il vostro raggiungere altre dimensioni sottili, sarà armonioso, quieto, rifocillante.
La ricerca dell’armonia è la ricerca dell’equilibrio, tra dentro e fuori, fra corpo ed essenza, fra emozioni e sentimenti.
Siate sempre meno umani e sempre più umani di Luce.

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