IL POTERE DEL DOLORE

 

 

In molti momenti della vita si vive il “dolore”.
Ci chiediamo spesso qual è il suo significato ed il motivo della sua esistenza.
Si vivrebbe in maniera differente senza di “lui”?
Quali sono le origini del dolore?
Nasce insieme a noi al momento del nostro arrivo, nell’atto del nascere soffriamo
e facciamo soffrire.
Da quel momento emergono i bisogni e con essi il dolore…
Ogni piccolo o grande bisogno negato, eserciterà una diversa forma di dolore.
Da piccolissimi il mancato appagamento di cibo e cure arreca dolore che viene
espresso attraverso il pianto che successivamente assoceremo a diverse forme
di emozione.
A mano a mano che si esce dalla fase neonatale associamo l’appagamento dei bisogni
ad una o più presenze, immagini (genitori) indispensabili per la sopravvivenza e
creiamo giorno dopo giorno i “legami”.
I legami creeranno dipendenza e la dipendenza i “bisogni”.
I bisogni si moltiplicheranno con la crescita e con essi la volontà di appagarli.
Il bisogno che qualcuno si occupi di noi, ci veda, ci consideri, sarà la fonte
della ricerca dell’amore e del consenso e ancora questo bisogno sarà spesso
causa di dolore.
Cercheremo sempre l’AMORE…
Parola con contenuto caldo, sublime, ma anche compagna del dolore, dei bisogni,
dipendenza, attaccamenti.
E’ il dolore che ci sottolinea un bisogno, a volte del corpo, altre volte della
mente e moltissime volte del cuore.
Senza il “dono” del dolore la nostra mente non potrebbe attivarsi in diverse
direzioni per risolverlo, comprenderlo, tradurlo.
Senza il dolore non conosceremmo pienamente la forza dell’amore in tutte le sue
sfumature.
Il dolore avverte, indica, sveglia e molte volte ci salva.
Spesso è associato alla paura (che affronteremo in un altro momento).
All’inizio della nostra esistenza umana la paura è associata all’attesa del
nutrimento, del cibo. Successivamente l’appagamento è associato alla presenza
di qualcuno che ripetutamente pone fine al bisogno alimentare e generiamo un
altro bisogno quello dell’essere rassicurati che potrà generare dolore quando
non viene appagato.
I bisogni seguono la nostra crescita e con essi la possibilità di soffrire per
il mancato appagamento.
Dolore che porteremo con noi sino alla fine dei nostri giorni.
Il dolore ci farà cosi tanta paura da non permetterci di godere pienamente della
gioia perché ne ridurremo la durata per la paura di perderla.
Dobbiamo imparare a comprendere il dolore, a tradurlo ad usarlo per trasformarlo
in opportunità, conoscenza di noi stessi dei limiti che ci siamo creati attivando
continuamente bisogni e spesso usando modalità nocive per appagarli.
Il dolore ci dà la misura dell’amore poiché è tanto intenso quanto l’amore stesso.
La paura demonizza il dolore, lo rende un nemico spaventoso da evitare a qualunque
prezzo…
Il dolore può essere un grande strumento se ascoltato.
Esso ci parla, con infiniti linguaggi e ci spinge a conoscere, cercare, capire,
tradurre e finalmente CONOSCERSI.

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